Attività | Ginnastica Ipopressiva |
Giorni | martedì |
Orari | ore 18.30/19.30 |
Durata | da settembre a luglio |
Presso | ONLINE |
Costo | 40,00 euro mensili |
Operatrici | |
Per partecipare è necessario essere soci |
Il corso di Ginnastica Ipopressiva si svolge ONLINE tramite piattaforma Zoom
Il pavimento pelvico rappresenta la struttura di chiusura caudale della cavità addominale. È caratterizzato da una componente ossea, da una di supporto di tipo muscolare e connettivale ancorata alla prima, e da una componente viscerale, sostenuta dalle prime due attraverso una serie di interrelazioni complesse. Questa struttura non deve essere intesa come un meccanismo statico, bensì come un fenomeno dinamico, frutto dell’azione combinata di strutture muscolari (striate e lisce), strutture fasciali e muscolo-aponeurotiche. Tale equilibrio permette non solo il controllo della continenza urinaria e fecale e il sostegno degli organi endoaddominali, ma permette anche la realizzazione di una sessualità soddisfacente e la normale evoluzione dell’evento nascita.
Il pavimento pelvico dunque è il fulcro di tutto il nostro corpo è in grado di sostenere tutti gli organi interni e allo stesso tempo aprirsi nel momento della minzione, defecazione, del rapporto sessuale e del parto. La cura di questo complesso fascio di muscoli, innervazioni e tendini è dunque fondamentale per il benessere degli organi che sostiene e per mantenere le sue funzioni escretive e di sostegno.
Ciò nonostante sono poche le donne a cui viene consigliata una rieducazione al pavimento pelvico dopo una gravidanza o una valutazione periodica del benessere e delle funzioni del pavimento pelvico, ancor più grave se viene comunicato a una paziente che dovrebbe considerare normali delle disfunzioni, anziché raccomandare una riabilitazione.
Introduzione
Esistono metodi differenti per trattare il pavimento pelvico, cambiano in base al problema da trattare e in base alla persona che viene seguita dal professionista. Una revisione sistematica del 2018 riporta che non esistono trattamenti migliori di altri o con effetti avversi, le preferenze della paziente devono essere prese in considerazione nel processo decisionale clinico. (1)
Uno dei metodi è il metodo ipopressivo che presenta un doppio approccio dunque, rivolto alla terapia, ma anche al benessere e all’attività posturale. Questa caratteristica permette non solo di inserirlo nella vita quotidiana ma anche di mantenere i risultati ottenuti durante le sedute di esercizi per il pavimento pelvico, fisiochinesi e/o elettrostimolazione. Durante le apnee espiratorie, che si eseguono con il metodo ipopressivo, il pavimento pelvico viene portato verso l’altro, tonificandolo, irrorandolo e rendendolo più elastico, ma non solo. La ginnastica ipopressiva aumenta la capacità respiratoria, allenando il muscolo del gran dentato e migliorando la capacità polmonare, oltre a migliorare la postura.
Uno studio randomizzato con gruppo di controllo ha evidenziato come sia gli esercizi del pavimento pelvico sia le tecniche ipopressive (eseguiti singolarmente per vedere le differenze) abbiano migliorato notevolmente la sintomatologia dei prolassi. (2)
Il metodo 
Nella tradizione asiatica, l’origine dello yoga si colloca circa 3000 anni prima della nascita di Cristo, data che corrisponde ai primi testi scoperti su questa disciplina. Fra le tante tecniche, o pranayama, del millennio di Yoga, si trova lo Uddiyana-Banda. Uddiyana, significa sollevare o sollevarsi, e Banda contrazione (Martínez-García, 1993), ossia contrazione elevata.
Questa tecnica respiratoria ha grande somiglianza con lo schema respiratorio delle Tecniche Ipopressive. Con queste, si ottiene il vuoto addominale attraverso l’apertura o espansione delle coste.
In occidente questo tipo di azione motoria è emerso negli anni ’80. In un ambiente completamente diverso e con altri obiettivi: il bodybuilding. Parallelamente comparivano nel nord d’Europa, nuove scuole e professionisti specializzati nelle tecniche posturali riabilitative; in gran parte sulla scorta dell’eredità lasciata dal fisioterapista francese, Mézières, emergevano contemporaneamente tecniche di applicazione clinica della fisiologia del sistema nervoso come la neurodinamica o la mobilizzazione neuro-meningea. Queste influenze, provenienti dall’esercizio fisico e dalla fisioterapia posturale e neurologica, hanno portato allo sviluppo delle tecniche ipopressive in Europa dopo il 1990. Questo sviluppo è parzialmente dovuto all’utilizzo nella fisioterapia riabilitativa del pavimento pelvico e della sindrome post-parto.
Per il concetto di Ipopressivi s’intende la mancanza di pressione o diminuzione della pressione intra-addominale, ovvero nelle cavità toracica, addominale e pelvica.
Oltre ad essere caratterizzati dalla diminuzione della pressione intra-addominale, gli esercizi ipopressivi possono essere descritti come esercizi posturali e di respirazione associati ad un ritmo d’esecuzione e metodo di allenamento specifico. Si eseguono, infatti, con una sequenza adattata alle esigenze dell’individuo e seguendo una cadenza specifica, per mantenere un ritmo controllato della respirazione. Inizialmente, venivano proposte esclusivamente posture statiche applicate alla terapia post-parto. L’obiettivo è di rendere disponibile al pubblico un’attività fisica sana che non provochi aumenti eccessivi nella pressione intra-addominale e allo stesso tempo alleni i muscoli stabilizzatori del corpo in modo equilibrato.
Rial e Pinsach nel 2014 (3), hanno suggerito che un esercizio ipopressivo per essere completo dovrebbe soddisfare i seguenti aspetti:
1- Diminuire la pressione nei comparti: toracico, addominale e perineale. Questi sono misurabili con sensori di pressione.
2- Indurre l’attività elettromiografia dei muscoli stabilizzatori della colonna lombo-pelvica. Misurabili con elettromiografia profonda e superficiale.
3- Normalizzare le tensioni miofasciali. Queste si possono confermare studiando la postura e l’escursione del movimento per la flessibilità e la mobilità articolare.
Gli obiettivi del metodo:
- Tonificare i muscoli addominali e perineali.
- Migliorare la postura.
- Prevenire tutti i tipi di ernie, diastasi e prolassi
- Regolare e/o migliorare i parametri respiratori.
- Prevenire e/o ridurre i sintomi dell’incontinenza.
- Migliorare la gestione della pressione intra-addominale.
- Aumentare e regolare il ritorno venoso.
- Prevenzione d’infortuni articolari e muscolari.
- Fornire una protezione efficace alla zona lombo-pelvica.
Gli esercizi ipopressivi provocano un “effetto di aspirazione” nella zona addominale e pelvica dovuto all’inspirazione diaframmatica, che si realizza durante la pratica, diminuendo la pressione intra-addominale. Questo genera un “risucchio” dei visceri pelvici, che aiuta, inoltre, a ridurre la tensione miofasciale. Questo “effetto di aspirazione” è stato confermato attraverso l’utilizzo di risonanze magnetiche (4). Durante la manovra d’inspirazione diaframmatica, si osserva la reazione dei muscoli addominali, dell’utero e della vagina. Attraverso l’utilizzo di ultrasuoni si può vedere come l’angolo fra l’utero e la vagina cambi, rispetto alla loro posizione di riposo. Gli stessi autori confermano il cambiamento di posizione dei visceri perineali; l’angolo fra l’uretra e la parete vaginale a riposo, durante la manovra ipopressiva aumenta di 12°, passando da 65° a 77°.
Come inserire la ginnastica ipopressiva nella riabilitazione del pavimento pelvico
Per i benefici che reca la ginnastica con il metodo ipopressiva e da raccomandare a tutte le donne e da inserire in tutti i percorsi assistenziali.
Può essere utilizzata sia accompagnando gli incontri individuali riabilitativi, sia negli incontri individuali o di gruppo di rieducazione al benessere del pavimento pelvico, sia come mantenimento dopo un periodo di riabilitazione. I gruppi è consigliabile che non superino le 6 persone, in quanto i partecipanti devono essere seguiti attentamente nei loro esercizi.
Procedure:
- L’ostetrica deve dare istruzioni precise sugli esercizi
- Progressioni dei recuperi respiratori: si esegue un’apnea per esercizio e per ripetizione con tre respiri di recupero, eseguiti con due secondi all’inspirazione e quattro di espirazione. Si passa a un’apnea per esercizio con due respiri di recupero, diminuendo il tempo d’inspirazione e/o di espirazione; per esempio, due secondi d’inspirazione e tre di espirazione, un secondo d’inspirazione e due di espirazione, ecc.
- Per i principianti s’inizia mantenendo l’apnea per 4 secondi e poi si progredisce fino a mantenere l’apnea da 10” a 20” secondi in ogni postura.
- La durata della sessione è da 20’ a un’ora secondo gli obiettivi e programmazione.
- Il principiante necessita 3 giorni di riposo fra le sessioni (10 sessioni in 5 settimane).
- Dopo il periodo iniziale, si può praticare ogni giorno in base alle esigenze e disponibilità del praticante.
- L’esecuzione tecnica è uguale per tutti gli esercizi ipopressivi.
- Si deve mantenere un ritmo di respirazione costante durante l’intera sessione.
Le controindicazioni agli esercizi ipopressivi sono uguali a quelli all’esercizio fisico in generale. Prima di partecipare a un programma di allenamento ipopressivo, è consigliato consultare un professionista della salute. Gravidanza, problemi di cardiopatia e patologie infiammatorie addominali gravi, sono pregiudiziali alla pratica degli esercizi ipopressivi.
Conclusioni
Le tecniche ipopressive sono state introdotte con l’obiettivo di creare una ginnastica capace di prevenire il rischio d’incontinenza urinaria e di prolasso rinforzando nello stesso tempo la fascia addominale e il pavimento pelvico senza creare tensioni su quest’ultimo.
Il concetto terapeutico si basa sulla valutazione dei fattori di rischio al fine di focalizzare le tecniche da applicare nel trattamento delle disfunzioni. Nel caso di trattamenti preventivi, la valutazione consente di identificare eventuali carenze non sintomatiche e di mettere in pratica le opportune misure terapeutiche al fine di prevenire l’insorgenza di vari sintomi in futuro. È fondamentale, il fine di una riuscita a lungo termine del trattamento personalizzato, accompagnare alla riabilitazione degli incontri di ginnastica ipopressiva che il paziente può introdurre nella sua vita quotidiana insieme agli stili di vita.
Bibliografia
- Mateus-Vasconcelos ECL1,2,3, Ribeiro AM1, Antônio FI3, Brito LGO4, Ferreira CHJPhysiotherapy methods to facilitate pelvic floor muscle contraction: A systematic review. Physiother Theory Pract.2018 Jun;34(6):420-432. doi: 10.1080/09593985.2017.1419520. Epub 2017 Dec 26.
- Bruno T Bernardes, Liliana Stüpp, Emerson Oliveira, Rodrigo A. Castro, Manoel J.B.C. Girão, Marair G.F. Sartori. Pelvic floor muscle training is better than hypopressive exercises in pelvic organ prolapse treatment: An assessor-blinded randomized controlled trial. First published:12 October 2018 Neurourology and Urodynamics
- Rial, T. & Pinsach, P. (2014). Las técnicas hipopresivas. Vigo: Ed. Cardeñoso.
- Latorre, G., Seleme, M., Resende, A.P., Stüpp, L. y Berghmans, B. (2011). Hipopressive gymnastics: evidences for an alternative training for women with local proprioceptive deficit of the pelvic floor muscles. Fisioterapia Brasil, 12(6), 463- 466.